Nei nostri primi anni di vita sviluppiamo un'incredibile capacità di movimento. Secondo il biohacking, siamo nati con una piena flessibilità e una gamma completa di movimenti. Presto perfezioniamo il controllo motorio, aggiungendo stabilità e coordinazione. Il nostro primo risultato è quello di riuscire a sostenere il peso della nostra testa. Da lì si passa al rotolare, strisciare, accovacciarsi, camminare, correre e saltare.
In questa fase il movimento è completo, totalmente libero e godiamo di molto tempo senza scarpe. Ci muoviamo perché ne abbiamo voglia, perché è un'espressione umana naturale (e di qualsiasi animale in realtà).
Padroneggiamo questi movimenti con una tecnica perfetta, senza bisogno di libri di anatomia o personal trainer. Se cercate un allenamento per tonificare i muscoli in maniera naturale, seguite l'esempio di un bambino piccolo.
Purtroppo, questo processo di scoperta di sé si interrompe dopo pochi anni di vita, quando inizia il processo di "addomesticamento".
Il movimento continuo e libero è sostituito da lunghe ore passate a restare fermi e seduti, ascoltando passivamente le lezioni degli insegnanti, che tra l'altro è il modo peggiore per imparare, ma parleremo di questo argomento un'altra volta.
Quei genitori che si preoccupano dell'"educazione" fisica dei loro figli li iscrivono ad allenamenti duri e irreggimentati, con poco spazio per la creatività.
Nella maggior parte dei casi, le ore passate seduti a scuola sono seguite da altre ore in cui si sta seduti a casa, davanti alla TV o attaccati a un videogioco.
Avanti veloce di qualche anno. Le sedie della scuola o dell'università sono sostituite dalle sedie dell'ufficio e dai sedili dell'auto. I chili si accumulano e si comincia a prendere coscienza delle proprie restrizioni.
Infine, quando l'immagine nello specchio non riflette più le proprie aspirazioni o i dolori alla schiena e al ginocchio interferiscono con la vita quotidiana, si cercano delle soluzioni, in palestra o da specialisti.
Questo non è necessariamente un male, ma bisogna essere consapevoli dei loro possibili limiti.
L'allenamento per tonificare i muscoli in palestra
Le palestre convenzionali sanno che la maggior parte dei loro clienti ha delle serie limitazioni di movimento. Ma il loro scopo non è quello di risolvere queste limitazioni, ma di permettervi di allenarvi a discapito di esse.
Le macchine da allenamento per tonificare isolano i muscoli. Non richiedono di sostenere il vostro peso nello spazio e non vi costringono a mantenere l'allineamento e l'equilibrio. Questo non riflette la vita reale.
Quando porti il tuo bambino in braccio o metti la tua valigia negli scompartimenti sopraelevati dell'aereo, non hai uno schienale per appoggiarti. I muscoli stabilizzatori dell'addome e della schiena fanno il ruolo dello schienale. Se quando siete in palestra lavorate solo su macchine con un sedile o uno schienale, aumentate la possibilità di ferirvi in situazioni reali.
E la scusa secondo cui l'uso delle macchine aiuti almeno a rafforzare le aree deboli non è valida. Forse l'area in questione è debole perché la muscolatura corrispondente non viene attivata correttamente, a causa (di nuovo) di cattivi schemi di movimento.
Questo è il motivo per cui molte persone hanno glutei deboli o trovano difficile lavorare sui propri pettorali, anche quando fanno un allenamento per tonificare, almeno in teoria, questi muscoli.
Molti istruttori di palestra, una volta rilevate delle carenze di movimento, quando i loro clienti fanno ad esempio uno squat profondo, invece che cercare di correggere il modello di movimento (che richiede tempo) raccomandano semplicemente di appoggiare i talloni su una superficie rialzata, fare solo mezzo squat, o peggio ancora, sostituire lo squat con macchine che lavorano su parti isolate (leg extension, leg curl o leg press).
Questo è un allenamento per tonificare i muscoli principali delle gambe, ma in maniera isolata, non coinvolgendo i piccoli muscoli stabilizzatori. Come conseguenza abbiamo, di nuovo, un maggiore rischio di lesioni quado facciamo movimenti reali.
Gli specialisti del movimento
Se andate da un buon specialista a far analizzare il vostro problema, probabilmente conoscerà ogni dettaglio sulla parte del corpo che vi fa male, ma in pochi indagheranno sulla fonte del dolore.
Se un cattivo modello di movimento causa problemi in tre diverse parti del corpo, si può finire con tre trattamenti separati dopo aver visto tre diversi specialisti.
Uno diagnostica un problema strutturale che ha bisogno di un intervento chirurgico, un altro vede un'infiammazione che richiede farmaci, mentre un terzo vede un aspetto meccanico che richiede riabilitazione.
Quando hai solo un martello, tutto ti sembra un chiodo. Quando ti specializzi troppo, tutte le tue soluzioni sono orientate verso il tuo ristretto campo di conoscenza. Abbiamo fisioterapisti, kinesiologi, ortopedici, educatori fisici e chirurghi, e ognuno di questi settori ha a sua volta molteplici specializzazioni.
Queste divisioni sono utili, perché generano nuove prospettive, ma possono diventare pericolose, perché spesso escludono le altre. Il nostro corpo è un insieme. Ogni parte è collegata alle altre, e in pochi si dedicano a studiare queste relazioni nella loro interezza, il biohacking cerca di fare proprio questo, considerando sia il corpo che la mente.
Naturalmente il lavoro di tutti questi specialisti è utile, in molti casi necessario, ma la vostra prima soluzione dovrebbe essere quella di attaccare la radice del problema. E il biohacking ci dice che alla radice di solito troviamo cattivi schemi di movimento, perché il movimento, corretto o meno, ha a che fare con tutte le parti del corpo.
In effetti, molti dei limiti e dei dolori che ti affliggono sono causati dai disperati tentativi del tuo corpo di proteggerti.